Ethel Turner, prolifica scrittrice australiana

Di nascita britannica naturalizzata australiana scrisse trentaquattro volumi di narrativa, tre di versi, un libro di viaggio, opere teatrali ed altre di prosa. Da donna ribelle ed anticonformista mantenne un abile equilibrio tra l’espressione autentica della sua creatività e le esigenze commerciali degli editori.

articolo di ©Patrizia Cordone – Tutti i diritti d’autore riservati. Sono vietati il “copia-ed-incolla“, il plagio, la contraffazione dei contenuti e di tutti gli usi illeciti a danno della proprietà intellettuale. In ossequio alla normativa dei diritti d’autore e del copyright le infrazioni saranno perseguite con severità presso le autorità giudiziarie competenti.

Indubbiamente seppe gestire con sapienza i suoi interessi finanziari ed il suo talento letterario. Indipendente fu lei come i protagonisti dei suoi romanzi colti nell’età dell’infanzia alle prese di mille difficoltà tutte felicemente superate senza l’aiuto degli adulti, cosi rappresentati creando la rottura degli schemi letterari tra l’ottocento ed il novecento. Il suo tratto caratteriale comune ai suoi personaggi non fu l’unico biografico, ma anche le vicende familiari. Nata nel 1870 a Doncaster in Gran Bretagna, rimase orfana, nel 1880 sua madre Sarah Jane Burwell si trasferì con lei e l’altra figlia a Sidney in Australia, dove si risposò. Ethel Turner e Lilian, sua sorella, studiarono alla New south Wales public School ed alla Sydney girls high school, scuole molto prestigiose. Durante gli anni scolastici si cimentarono assieme alla creazione di Iris, una rivista studentesca;  invece da sola dall’età di diciotto anni Ethel Turner pubblicò i suoi racconti per i bambini con lo pseudonimo di Dame Durden su Illustrated Sydney news e successivamente per l’Australian town and country journal. Nel gennaio 1889, terminata la scuola, le due sorelle fondarono e co-editarono il mensile “Parthenon“. Tra una collaborazione e l’altra Ethel Turner scrisse il suo primo libro per bambini “Seven little australians” pubblicato a Londra su suggerimento di un notabile inglese esperto di editoria nel 1894.  Fu subito un grande successo, la prima edizione andò esaurita in poche settimane ed il suo nome si affermò. Seppure sia di tono leggero il romanzo rifulge gli stereotipi letterari dell’epoca dell’idealizzazione della vita familiare, invece insiste sulla natura distintiva dell’esperienza infantile australiana ambientata nella periferia di Sidney. Proprio il realismo narrativo fu la caratteristica di questa scrittrice in tutte le sue opere, confermato dal suo secondo romanzo “The family at misrule” del 1895, mantenendo sempre un forte equilibrio tra l’espressione autentica della sua creatività e le esigenze commerciali degli editori. Continuò la sua attività di scrittrice anche dopo il matrimonio avvenuto nel 1896, nient’affatto osteggiata dal marito, che al contrario la sorresse e la incoraggiò. Per consolidare la sua fama frequentò i circoli letterari inglesi presenti in Australia, per distrarsi praticò il giardinaggio, molti sport quali il pattinaggio, il tennis, il golf, il surf e viaggiò con la sua famiglia all’estero, al cui rientro pubblicò “Ports and happy havens”. Altro testo autobiografico è “Three little maids” del 1900, dove descrisse la migrazione della sua famiglia dall’Inghilterra a Sydney, in Australia e la lotta di sua madre per mantenere la sua famiglia in una condizione di povertà signorile. Un tema ricorrente dei suoi romanzi è il contrasto delle esigenze della vita creativa e della routine domestica. Qualunque restrizione lei possa aver avvertito e vissuto come autrice, moglie e madre, non diminuì la sua prolificità di scrittrice, tant’è che i trentaquattro volumi di narrativa, tre di versi, un libro di viaggio, opere teatrali, alcuni versi vari e prosa testimoniano il suo talento e la sua disciplina. Altra peculiarità dei suoi romanzi sono i bambini tutti avventurosi e indipendenti, i quali se in difficoltà mostrano delle capacità di intraprendenza con  pochissimo oppure nessun aiuto da parte degli adulti.

Il sopraggiungere della prima guerra mondiale la vide molto attiva, infatti organizzò dei corsi di ambulanza e di primo soccorso, svolse una campagna per la coscrizione, lavorò per cause patriottiche, scrisse una trilogia in tempo di guerra “The cub”  nel 1915, “captain Cub” nel 1917 e “Brigid and the cub” nel 1919, mentre assieme ad altri curò “The australian soldiers’ gift book” nel 1917. Nel 1920 al termine del periodo bellico riprese la scrittura dei temi a lei cari, curò una rubrica per l’infanzia sul Sunday sun, scrisse altri romanzi ed assieme ad altri scrittori contribuì alla stesura del volume “Murder pie” nel 1936. Generosa ed altruista com’era si prodigò costantemente in attività filantropiche sia per enti di beneficenza che in aiuto degli scrittori meno abbienti, tra cui H. Lawson con il quale condivise l’afflizione della sordità. L’8 aprile 1958 scomparve a Mosman e fu sepolta nel cimitero di Macquarie Park a nord di Sydney.

A tutti gli effetti è considerata uno degli autori australiani più conosciuti ed apprezzati, ancora oggi per fortuna la sua fama perdura soprattutto il romanzo “Seven little australians”, ristampato più volte, ritenuto un classico della letteratura per bambini, dal quale è stato tratto un lungometraggio in Australia nel 1939, una prima serie televisiva in Gran Bretagna nel 1953 ed una seconda realizzata nel 1973 dall’Australian broadcasting corporation. Inoltre è stato istituito il Premio Ethel Turner per la letteratura giovanile  assegnato ogni anno sotto gli auspici dei Premi letterari del New South Wales Premier; Curlewis Crescent nel sobborgo di Garrana Canberra prende il nome in suo onore ed anche dal 2020 un traghetto fluviale della rete Sydney Ferries; la casa dove ha vissuto a Killara, sobborgo sulla Upper North Shore di Sydney, situato nello stato del Nuovo Galles del Sud in Australia, riporta la plaquade blu.

credito iconografico: Targa blu per Ethel Turner nella sua ex casa a Killara. Credito immagine: fotografia di Matt Dunbar

credito iconografico della copertina dell’articolo: Cazneaux’s portrait of Ethel Turner posing in the window of her study at her Mosman home, ‘Avenel’, 1928.

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