Artemisia Gentileschi a Londra.

Temporaneamente sospesa a causa del coronavirus la mostra “Artemisia” alla National gallery di Londra é visitabile con un video “on-demand” realizzato da Letizia Treves, la curatrice. E’ una buona occasione per vedere i dipinti mai esposti prima con una guida super esperta e d’eccezione. Tante sono le notizie pressocché sconosciute dietro le quinte di questo allestimento così come alcuni aspetti della biografia di Artemisia Gentileschi, la prima pittrice ammessa all’Accademia del disegno a Firenze.

articolo di Patrizia Cordone© novembre 2020 Luoghi di Donne, il blog di Patrizia Cordone©. Tutti i diritti d’autore riservati. Si vieta tassativamente l’uso del “copia-ed-incolla”Nessuna deroga é concessa. Il presente articolo é di proprietà intellettuale esclusiva della sua autrice e del presente sito, di cui é titolare.  Il furto della proprietà intellettuale e l’appropriazione illecita ai sensi della normativa a protezione dei diritti d’autore e copyright saranno perseguiti presso l’Autorità giudiziaria.

A Londra appena inaugurata la mostra dedicata ad Artemisia Gentileschi si era registrato un grande successo, ma l’inasprirsi della pandemia ha imposto la sospensione di tutte le attività a rischio di assembramento e quindi per il momento é stata sospesa. Ingegnosamente Letizia Treves, la curatrice, ha realizzato un video di trenta minuto accessibile on-demand tramite il sito della National gallery. E’ una visita virtuale guidata da lei stessa alle sale espositive dei dipinti della pittrice.
La mostra alla National gallery di Londra é la prima retrospettiva della pittrice in Gran Bretagna, un tributo dovutole, considerato anche che a Londra lei visse per qualche tempo. L’esposizione realizzata in partnership tra Intesa Sanpaolo e la National Gallery sarà riproposta nel nostro paese anche alle Gallerie d’Italia di Napoli nel 2022.
La selezione delle opere esposte a Londra é stata compiuta da Letizia Treves, specialista di quadri antichi a Londra, ex consulente di Sotheby’s, Senior Specialist in pittura italiana in tutto il mondo e da un anno responsabile del “Curatorial Department” insieme alla curatela dei quadri spagnoli ed italiani barocchi per la National Gallery.
L’esposizione comprende trentacinque dipinti tra cui Autoritratto come Santa Caterina d’Alessandria (immagine del post) acquisita proprio dalla National Gallery nel 2019; “Giuditta e la sua serva” in prestito dal Museo Nazionale di Arte a Oslo; “Cleopatra” dalla Etro Collection; “Danae” dal Saint Louis art museum; “Autoritratto come suonatrice di liuto” dal Wadsworth museum di Hartford e “Santa Caterina di Alessandria” dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze. Alcuni dettagli: l’autoritratto di Artemisia come “Santa Caterina d’Alessandria” é stato acquistato dalla National gallery per 3,6 milioni di sterline, stabilendo un nuovo record d’asta per la pittrice a luglio del 2019; alcuno mesi dopo, a dicembre anche “Il ritrovamento di Mosè” di Orazio Gentileschi, il padre della pittrice, dietro il pagamento di 19,5 milioni di sterline al suo proprietario privato. Questo dipinto é ospitato nella sala del barocco rinnovata ed inaugurata in occasione della mostra su Artemisia. Non soltanto dipinti. Sono esposti anche dei documenti storici di assoluta importanza quali la trascrizione originale del processo della violenza sessuale subìta proveniente dall’Archivio di Stato di Roma, le lettere personali recentemente scoperte nell’archivio storico Frescobaldi a Firenze ed altri documenti biografici.

Per quante non la conoscono é utile ripercorrere le tappe salienti. Nel 1593 a Roma nacque Artemisia Gentileschi, pittrice, la prima donna ammessa all’Accademia del Disegno di Firenze. Violentata da un amico del padre subì un processo traumatico. Figlia di un pittore pisano, perfezionò il suo talento a Roma avvicinandosi alla scuola di Caravaggio. Frequentò la bottega pittorica di un conoscente del padre, Agostino Tassi, che non le lesinò delle avances pesanti fino alla violenza sessuale, avvenuta con il compiacimento silenzioso di Tuzia, che di solito l’accudiva in assenza del padre e di Cosimo Quorli, furiere della camera apostolica. Lo stupro si consumò nella propria dimora. Artemisia descrisse l’avvenimento con parole tremende: “Serrò la camera a chiave e dopo serrata mi buttò su la sponda del letto dandomi con una mano sul petto, mi mise un ginocchio fra le cosce ch’io non potessi serrarle et alzatomi li panni, che ci fece grandissima fatiga per alzarmeli, mi mise una mano con un fazzoletto alla gola et alla bocca acciò non gridassi e le mani quali prima mi teneva con l’altra mano mi le lasciò, havendo esso prima messo tutti doi li ginocchi tra le mie gambe et appuntendomi il membro alla natura cominciò a spingere e lo mise dentro. E li sgraffignai il viso e li strappai li capelli et avanti che lo mettesse dentro anco gli detti una stretta al membro che gli ne levai anco un pezzo di carne“. Lui le propose il “matrimonio riparatore”, ma lei accortasi, che era coniugato, informò il padre. Questi indirizzò una pesante lettera di denuncia al papa: iniziò il processo. Lei fu sottoposta a visite ginecologiche pubbliche ed ad inaudite torture, la sentenza fu emessa a suo favore, ma il vile Tassi la diffamò. Lei si trasferì a Firenze, dove convolò a nozze con un pittore. Si inserì bene nella nuova città, conobbe l’ambiente artistico e si avviò un fecondo periodo artistico per lei. Raggiunse il successo con l’ammissione alla prestigiosa Accademia del Disegno di Firenze, istituzione presso la quale sarebbe rimasta iscritta fino al 1620: fu la prima donna a godere di tale privilegio. A seguito delle disavventure finanziare del marito dovette riparare a Roma, ma il soggiorno non fu allietato da soddisfacenti commesse di lavoro, obiettivo che perseguì con un trasferimento ulteriore a Venezia, a Napoli ed a Londra, dove il padre Orazio nel frattempo era diventato pittore di corte. Rientrò a Napoli, dove scomparve nel 1653.

articolo di Patrizia Cordone© novembre 2020 Luoghi di Donne, il blog di Patrizia Cordone©. Tutti i diritti d’autore riservati. Tassativamente vietata la funzione “copia-ed-incolla”. Il presente articolo é di proprietà intellettuale esclusiva della sua autrice e del presente sito, di cui é titolare. NON é riproducibile altrove né parzialmente né integralmente. Tale divieto si estenda a tutti i contenuti del presente sito, inclusi i loghi, la grafica e le immagini  creati dalla titolare e presenti nel sito corrente. Il furto della proprietà intellettuale e l’appropriazione illecita saranno perseguiti con severità e rigore ai sensi della normativa di legge a protezione della proprietà intellettuale dell’autrice, unica titolare, dei diritti d’autore e del copyright. Leggere attentamente la sezione impressum-avvertenza generale.

credito dell’immagine di copertina dell’articolo: Artemisia Gentileschi, Autoritratto come allegoria della pittura, 1638-9, Royal Collection Trust.

Rispondi

Il tuo indirizzo e-mail non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *