Elizabeth Cabot Cary Agassiz, la prima presidente del primo ateneo per le donne il “Radcliffe college”

Storia di un’autodidatta appassionata di scienze naturali. Credeva al diritto allo studio, non si risparmiò, impegnò il marito scienziato ed il suo ambiente. Acquistò il terreno, coinvolse il corpo docente di Harvard, dall’accesso negato alle donne, che aspiravano ad un’istruzione superiore, ma furono considerate alla stregua di “accessori”, studiavano senza potere conseguire un certificato di laurea, semmai soltanto dei semplici attestati di frequenza. Nè quando lei era in vita e neanche oggi é stato mai riconosciuto il “Radcliffe college” parte integrante dell’università di Harvard, vanificando lo sforzo di una donna pioniera impegnata a perorare il diritto allo studio universitario delle donne ed il cui nome appare raramente negli annali storici di Harvard.

articolo di ©Patrizia Cordone – Tutti i diritti d’autore riservati. Sono vietati il “copia-ed-incolla“, il plagio, la contraffazione dei contenuti e di tutti gli usi illeciti a danno della proprietà intellettuale. In ossequio alla normativa dei diritti d’autore e del copyright le infrazioni saranno perseguite con severità e senza indugio presso la competente autorità giudiziaria.

Più numerosi sono i riferimenti aggiornati del figlio divenuto scienziato seguendo la tradizione paterna che non a suo riguardo. A fine ottocento negli Usa epica fu l’impresa di Elizabeth Cabot Cary Agassiz iniziata con una scuola per le donne a casa sua, interrotta a causa della guerra civile e degli impegni del marito, poi ripresa con tenacia coinvolgendo il meglio della borghesia bostoniana. Il suo obiettivo era la formazione agli studi superiori, accademici, ma l’ostracismo del rettorato di Harvard pesò tanto con concessioni stillate a piccole dosi e diluite nel tempo. Oggi del suo nome non parrebbe esserci cenno stando a diversi articoli anglosassoni per esempio proprio l’Harvard magazine né di Ann Radcliffe la principale benefattrice del college né una riga né un monumento.

Nel 1822 nacque a Boston. Entrambi i genitori erano di origine europea, ben inseriti nella borghesia cittadina e di ampie vedute circa l’educazione della numerosa prole, di cui Elizabeth Cabot Cary Agassiz fu la secondogenita.  A causa della salute cagionevole il padre, laureato all’università di Harvard, ex avvocato ed imprenditore affermato, le procurò degli ottimi insegnanti di lezioni private di lingue straniere, di disegno, di musica e di letteratura. Trascorse l’infanzia circondata dagli affetti familiari e dalla numerosa parentela, che abitava nello stesso quartiere a Boston, dove il facoltoso nonno materno aveva fatto costruire due case per le figlie. Il matrimonio di Mary, sua sorella, avvenuto nel 1846 con un accademico dell’università di Harvard le consentì di frequentare l’ambiente di Cambridge e durante questi convivi conobbe lo scienziato svizzero L. Agassiz, presidente della Lawrence Scientific School, vedovo e con tre figli. Nel 1850 convolarono a nozze, si trasferirono a Cambridge  iniziando un sodalizio di affinità intellettuali molto stimolante e proficuo per lei.

Si occupava della gestione domestica, dell’educazione dei figliastri, i quali la ricambiavano con empatia e sincerità, tanto che più avanti nel tempo il figliastro, Alexander divenuto adulto e scienziato, la ricorderà non come una matrigna ma come “mia madre, mia sorella, la mia compagna, la mia amica, tutto in uno“.  Con il marito condivise anche il lavoro scientifico. Sebbene temeva, che la carenza di un’istruzione formale si rivelasse un ostacolo, fu in errore, perché era dotata di solide basi culturali, di intelligenza e di capacità di osservazione, talenti che si manifestarono con la scrittura dei numerosi diari scientifici di viaggio, di libri relativi alle esplorazioni in sud America ed in Europa per anni fino al 1872 rivelandosi insostituibile persino per l’organizzazione della logistica come accadde per la Hassler Expedition la prima importante esplorazione marina del governo degli Stati Uniti svoltasi tra il 1871 ed il 1872. Pubblicò numerosi libri di scienze naturali alcuni decisamente accademici, altri più divulgativi. Nel 1859  “A first lesson in natural history” fu il suo battesimo editoriale scritto con una prosa intelligente, una struttura narrativa innovativa sotto forma di lettera indirizzata ai nipoti aveva intenzionalmente carattere divulgativo rivolto ai più giovani e riscosse un gran successo tanto dai colleghi accademici del marito che da parte del pubblico. Lo stesso interesse suscitò “A journey in Brasil” del 1868.  Fu anche editorialista per “The atlantic monthly”, che le pubblicò i suoi articoli “the Hassler glacier“, “in the straits of Magellan” e “a cruise through le Galapagos”.

Intanto durante tutti quegli anni tra un viaggio esplorativo ed una pubblicazione aveva coltivato l’idea di occuparsi dell’istruzione femminile ad alti livelli considerato che l’accesso universitario era interdetto alle donne. Ovviamente con il coinvolgimento del marito ça va sans dire, che si prestò molto volentieri. Tra il 1855 ed il 1856 nella loro casa di Cambridge fondò una scuola per le ragazze di Boston, dove insegnarono il consorte e docenti dell’università di Harvard. Ben presto la scuola di Quincy street divenne l’antesignana dell’ “Harvard annex“, che in seguito sarebbe diventato il Radcliffe college. Ma l’esperienza presso il suo domicilio si concluse nel 1863, apprestandosi ai preparativi della spedizione scientifica del marito in Brasile. Nel 1869 la sua fama di naturalista fu tale che “American philosophical society” la nominò sua componente assieme a Mary Fairfax Somerville e Maria Mitchell le prime tre donne nella storia dell’istituzione. Lo stesso anno con il marito lei fondò sull’isola di Penikese a Buzzard’s Bay nel Massachusetts un laboratorio marino  la “Anderson school of natural history” dal nome del principale finanziatore. La scuola permetteva la frequentazione mista di studentesse e di studenti, tuttavia per lei persisteva la necessità di un’istruzione accademica destinata esclusivamente alle donne. Il caso volle, che ad inizio del 1879 A. Gilman le propose la creazione di un college femminile con un programma di studi simile a quello di Harvard, proprio il progetto a cui le teneva. Intesi nelle premesse avanzarono la proposta al al presidente della Harvard University C. W. Eliot, il quale acconsentì il coinvolgimento dei docenti a condizione che la collaborazione non implicasse il coinvolgimento ufficiale con l’ateneo. Elizabeth Cabot Cary formò il comitato ufficiale composto con altre sei donne, fu eletta presidente ed il 22 febbraio 1879 dietro l’approvazione del presidente dell’università di Harvard venne emessa la prima circolare “Private collegiate instruction for women“, che delineava gli standard di ammissione, i costi, gli obiettivi della nuova scuola, un  corso di studi quadriennale, modellato su Harvard. Tuttavia nessun diploma sarebbe stato conseguito, semmai soltanto dei diplomi cioè dei certificati firmati dagli istruttori al termine degli esami finali. Il 24 settembre 1879 si svolsero i primi esami di ammissione e  si iscrissero ventisette ragazze. Le aule per le lezioni e gli alloggi furono presi in affitto a Cambridge. Nel 1882, confermata lei alla presidenza, il comitato di direzione cambiò la denominazione scolastica in “Society for the collegiate instruction of women”, sebbene fosse meglio conosciuta con il suo soprannome “Harvard annex“. Il suo scopo dichiarato era l’istruzione avanzata delle donne con l’assistenza degli docenti dell’università di Harvard. In effetti le iscrizioni aumentarono considerevolmente e nell’arco di dieci anni la divenne una realtà educativa femminile apprezzata. Purtroppo svantaggiata dal mancato riconoscimento del rilascio dei titoli accademici alle studentesse ed  incombevano i problemi finanziari con il rischio della chiusura incombente, che poteva essere scongiurata dal riconoscimento di una sostanziale annessione all’università di Harvard. Di necessità si attivò per la raccolta di donazioni avvantaggiata dal suo milieu sociale e dalle frequentazioni cosicché acquistò i terreni attorno a Radcliffe Yard e Fay House, oggi centro amministrativo per il Radcliffe Institute. Soltanto nel 1894 i suoi sforzi incessanti vennero premiati con la firma da parte del rettore dell’università di Harvard dell’atto di ufficializzazione dell’accorpamento all’ateneo della struttura femminile adesso denominata “Radcliffe college” dal nome di Lady Anne Radcliffe la maggiore benefattrice della prima borsa di studio femminile. Conseguiva anche il rilascio di regolari diplomi di laurea alle iscritte. Rimase in carica in qualità di presidente onoraria fino al 1903.

Oltre al suo lavoro per conto di Radcliffe, rimase una convinta studiosa naturalista, assistendo il figliastro Alexander nelle sue ricerche. Filantropa per tutta la vita fu componente del “Ladies visiting committee for the kindergarten for the blind” istituito sotto la direzione del Perkins institute for the blind e svolse l’attività di tesoriera della filiale di Cambridge del comitato dal 1887 al 1904. Nei suoi ultimi anni rimase vicina alla famiglia e agli amici, recuperò voracemente le letture fino a quando scomparve nel 1904. Fu sepolta a Mount Auburn. Emma F. Cary, sua sorella e Lucy Allen Paton, scrissero Elizabeth Cary Agassiz: a biography , che fu pubblicata nella primavera del 1917 con il supporto del “Council of Radcliffe college”. L’ateneo da lei tanto voluto ha cessato di esistere nel 1999.

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