Maria Cabrini volontaria per i connazionali negli Usa

Fu una suora coraggiosa e generosa. Alla fine dell’ottocento sbarcò negli Usa con un solo obiettivo: aiutare i propri connazionali contro le discriminazioni. A lei é stata dedicata una scultura.

articolo di ©Patrizia Cordone – Tutti i diritti d’autore riservati. Sono vietati il “copia-ed-incolla“, il plagio, la contraffazione dei contenuti e di tutti gli usi illeciti a danno della proprietà intellettuale. In ossequio alla normativa dei diritti d’autore e del copyright le infrazioni saranno perseguite con severità e senza indugio presso la competente autorità giudiziaria.

Tempo fa a Manhattan presso il Battery Park City è stato inaugurato il monumento a Madre Maria Cabrini suora italiana naturalizzata statunitense.”Gli italiani sono stati diffamati, al punto che la folla, aizzata da chi ne voleva l’espulsione, ne ha linciati a dozzine” nel 1890 con questa frase Maria Cabrini si rivolse alla folla incattivita e razzista contro gli italiani, quando la colpa dell’omicidio del capo della polizia compiuto da ignoti ricadde su di loro. Era giunta in America appena un anno prima per svolgere assistenza a favore dei propri connazionali disorientati ed affamati. Costruì asili, scuole, convitti per studentesse, orfanotrofi, case di riposo per donne sia laiche che religiose, ospedali a New York ed Chicago. Nel 1909 le fu riconosciuta la cittadinanza statunitense. La gamma di aiuto agli immigrati fu ad ampio spettro, riguardò i corsi di lingua, l’assistenza del disbrigo di operazioni burocratiche, la corrispondenza con le famiglie di origine, a fianco anche dei reclusi nelle carceri americane. La scultura inaugurata pochi giorni fa raffigura una barca, Madre Cabrini; una ragazza, un’immagine di riflesso di lei da giovane, con un libro, a simboleggiare il suo impegno per l’istruzione dei più giovani; un ragazzo con un’ocarina, simbolo dello strumento musicale portato dagli immigrati italiani in America. Il complesso scultoreo inaugurato, realizzato da J.l Biagi e G. Biagi, rientra nel progetto SheBuiltNYC, la cui commissione omonima si é costituita per colmare la lacuna di luoghi commemorativi di donne a New York ed é la seconda inaugurazione dopo quella della scultura dedicata a Sojourner Truth, Susan B. Anthony ed Elizabeth Cady Stanton avvenuta quest’estate a Central Park.

articolo di ©Patrizia Cordone – Tutti i diritti d’autore riservati. Sono vietati il “copia-ed-incolla“, il plagio, la contraffazione dei contenuti e di tutti gli usi illeciti a danno della proprietà intellettuale. In ossequio alla normativa dei diritti d’autore e del copyright le infrazioni saranno perseguite con severità e senza indugio presso la competente autorità giudiziaria.