Cesária Évora, la regina della morna

Nonostante gli inizi impervi in una famiglia modesta ed in un paese difficile ha perseguito la sua vocazione grazie ad importanti supporti e riconoscimenti in Francia. Una lunga gavetta iniziata dalle taverne per approdare alla scena internazionale della musica con grandi successi e collaborazioni quali quella di G. Bregovic e di C. Veloso.

articolo di ©Patrizia Cordone – Tutti i diritti d’autore riservati. Sono vietati il “copia-ed-incolla“, il plagio, la contraffazione dei contenuti e di tutti gli usi illeciti a danno della proprietà intellettuale. In ossequio alla normativa dei diritti d’autore e del copyright le infrazioni saranno perseguite con severità e senza indugio presso la competente autorità giudiziaria.

Nacque a MindeloCapo Verde, nel 1941 in una famiglia modesta. Rimasta orfana la madre ebbe serie difficoltà economiche, i suoi unici guadagni le erano garantiti dal lavoro di cuoca, ma non sufficienti alla crescita di sua di sua figlia, che affidò  alle cure di un orfanotrofio, dove la piccola apprese le prime lezioni di canto partecipando al coro dello stesso istituto. D’altronde un suo zio era stato un noto musicista e cantautore, quindi una vocazione di famiglia tramandata. Una volta cresciuta abbandonò l’istituto e coltivò il suo talento come meglio poté. Da un marinaio capoverdiano apprese la coladera e la morna, gli stili tradizionali capoverdiani, caratterizzati da un ritmo lento, monotonale e da temi nostalgici, perfezionati con la guida di musicisti locali. All’inizio si esibì nei ristoranti, nelle taverne e negli hotel, sicuramente una gavetta che le favorì una fama popolare locale di ammiratori, i quali la soprannominarono la “Regina della morna“. Pur tuttavia la sua fama non superò il suo paese, in aggiunta frustrata dai guadagni scarni delle esibizioni canore  smise il canto per dieci anni, volendo aiutare la sua famiglia con altre attività economiche più sicure. A partire dagli anni sessanta riprese ad esibirsi sulle navi da crociera portoghesi con scalo a Mindelo e alla radio locale. Nel 1985 J. da Silva un esule capoverdiano di origine francese, che viveva in Portogallo, la invitò nel suo paese di adozione ad una  una serie di concerti con il supporto di un’organizzazione femminile. L’aiuto del suo connazionale le consentì una tappa importante, Parigi, che avviò la sua fama internazionale. Nel 1988 incise un nuovo album, la cui canzone “Sodade” divenne un successo mondiale, apprezzato anche dalla critica. Finalmente era riuscita ad affermarsi, sebbene all’età di quarantasette anni. Molto supportata dal pubblico francese incise altri album di successo, registrando il “tutto esaurito” nei teatri francesi e le trasmissioni in diretta dei concerti sia da parte dalla FIP Radio da France Inter che da molte altre radio francesi. Notata oltre Alpe collaborò con artisti importanti quali il compositore G.Bregovic per il brano “Ausência“, pubblicato come seconda traccia della colonna sonora del film Underground di E. Kusturica del 1995 e C. Veloso in Brasile. Si susseguirono numerose tournées oltre che in Sud America anche negli Usa, ammirata e  sostenuta da colleghi di altri generi musicali come Madonna e D. Byrne. Nel 2004 in Italia con lei collaborarono diversi artisti e produttori, decisi a farla conoscere, tra questi A. Celentano, con cui duettò nella versione “Quel casinha” del “ragazzo della via Gluck”; A Zeppieri, produttore discografico, adottò alcuni suoi testi in italiano cantanti da artisti in italiani raccolti in un album. Con il successo giunsero altri riconoscimenti: la candidatura al Grammy Award; il “disco d’oro” in Francia; Kora all african music awards; un servizio speciale realizzato da “Arte” il canale culturale franco-tedesco; la nomina di ambasciatrice dell’Onu per il World food programme e la Legion d’Onore francese. Gli interminabili tour di concerti persino nell’Europa dell’est ed in Australia la affaticarono molto, quindi decise di ritirarsi nel 2009. Sofferente di problemi cardiaci scomparve nel 2011 nella sua città d’origine. E’ stata la prima capoverdiana nota a livello mondiale, di conseguenza in suo onore le sono stati tributati vari riconoscimenti nel suo paese anche postumi.

Nel 2012 a Mindelo l’aeroporto é stato intitolato a suo nome, lo stesso anno é stata collocata una sua statua all’ingresso del terminal, all’interno dell’edificio del terminal é stato aggiunto anche un murale; nel 2015 una strada a Capeverdean di Praia le è stata intitolata a Palmarejo; il documentario biografico “Tchindas”. All’estero, a Parigi nel diciannovesimo arrondissement una strada porta il suo nome dal 2018, sempre in Francia stavolta a Montreuil a lei é stato intitolato un college nel 2014.

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