Hilda Matheson, la pioniera della Bbc

Cosmopolita e colta fu la prima donna a lavorare alla Bbc, l’importante emittente radiofonica britannica, con ruoli dirigenziali. Ideò e realizzò dei programmi di informazione, di intrattenimento, anche con ospiti donne di rilievo, ufficialità pregiudizievole allora. Credeva nel suo lavoro, animata dall’ideale di “allargare gli orizzonti dell’interesse umano … e ridurre le distanze geografiche“, in un’epoca ancora priva di internet. Pagò il suo essere donna femminista con le dimissioni forzate, ma la fortuna le arrise con straordinarie opportunità e riconoscimenti persino dal governo britannico.

articolo di ©Patrizia Cordone – Tutti i diritti d’autore riservati. Sono vietati il “copia-ed-incolla“, il plagio, la contraffazione dei contenuti e di tutti gli usi illeciti a danno della proprietà intellettuale. In ossequio alla normativa dei diritti d’autore e del copyright le infrazioni saranno perseguite con severità e senza indugio presso la competente autorità giudiziaria.

Nata nel 1888 a Londra, a causa di problemi di salute del padre, per due anni la sua famiglia soggiornò in Francia, in Germania ed in Italia, permanenze, che le consentirono la padronanza di tre lingue ed una cultura cosmopolita, in parte compensando l’interruzione presso la Saint Felix School di Southwold, precedentemente frequentata per quattro anni. Rientrata nel 1908 in Gran Bretagna riprese gli studi stavolta ai corsi di storia dell’Università di Oxford, presso la quale il padre era stato intanto nominato cappellano presbiteriano. A completamento del percorso universitario trovò lavoro come segretaria per HAL Fisher, in seguito diventato ministro dell’istruzione,  al New College di Oxford e successivamente per D. G. Hogarth, sovraintendente del Museo Ashmolean. Durante la prima guerra mondiale collaborò con l’intelligence britannica, spostandosi anche a Roma. Nel 1919 ebbe la fortuna di conoscere Lady Nancy Astor, la prima donna parlamentare britannica, di cui divenne la segreteria politica. Da lì a poco le frequentazioni di Hilda Matheson si intensificarono, la cerchia di conoscenze acquisite riguardava esponenti politici, intellettuali ed altre persone di spicco come J. Reith, il capo della nascente Bbc. Nel 1926 fu proprio lui a volerla nel suo staff e l’assunse in qualità di assistente del dipartimento di educazione della Bbc. Non sia ingannevole la denominazione di questo dipartimento, giacché non atteneva soltanto le trasmissioni scolastiche implicitamente intese, bensì anche di cultura ed informazione per le persone adulte. La sua struttura era in corso di definizione parimenti l’uso della radio con tali obiettivi. Dalla sua parte lei ebbe Eckersley, direttore dei programmi ed il suo diretto superiore. Lei colse perfettamente l’importanza della radio come strumento di informazione capace di “allargare gli orizzonti dell’interesse umano … arricchire l’esperienza personale e ridurre le distanze geografiche“. Per questa ragione, quando appena un anno dopo divenne la prima direttrice dei “talks”, programmi storico-culturali di confronto con personalità rilevanti, volle il meglio per il pubblico radiofonico. L’incarico per lei fu entusiasmante, le comportò un lavoro incessante anche per la valorizzazione delle donne attraverso la radio. Avvalendosi delle sue frequentazioni personali invitò alle trasmissioni ovviamente Lady Nancy Astor, oltre a Marjorie Graves, storica riconosciuta e componente dell’Holborn Borough Council, Janet Vaughan, ematologa ed esordiente radiobiologa, Dame Rachel Crowdy, dirigente  dell’Onu e tante altre.

Ma il suo vero exploit avvenne con la liberalizzazione dell’informazione. Allora, presumibilmente per la tutela della vendite di copie ed il monopolio, secondo un accordo prestabilito tra i giornali, vigeva il divieto assoluto contro l’emittente radiofonica, pertanto l’informazione della Bbc era basata sui notiziari forniti dall’agenzia Reuters, ancora oggi esistente, divieto, che decadde nel 1928. Questa fu la grande occasione per l’emittente britannica, la quale acquisì una sua libertà ed un’autorevolezza giornalistica sia riconosciuta che consolidata con il tempo. In questo contesto occorreva anche esperire un modo adeguato di fare informazione ed intrattenimento culturale, studiare, limare gli strumenti  oltre che gli argomenti. Ebbene, lei fu incaricata della prima sezione di notizie. Hilda  Matheson rivelò tutte le sue capacità adeguate al mezzo radiofonico. Infatti comprese bene le peculiarità differenti rispetto ad un auditorio teatrale oppure universitario, richiedente delle esposizioni formali con un’oratoria calibrata dalla presenza fisica del pubblico, in radio invece del tutto assenti. Si applicò moltissimo allo studio delle qualità intrinseche dell’informazione radiofonica, scrivendo con cura le “scalette” dei programmi, i testi, coinvolgendo le personalità ospitate con prove preventive su misura del pubblico radiofonico, ovviamente senza mai trascurare l’alto livello culturale ed internazionale. Ad inizio del 1928 trasmissioni come “The Way of the World di Vernon Bartlett”, la prima serie internazionale della Bbc ed altre con il coinvolgimento  dell’Assemblea della Società delle Nazioni a Ginevra ebbero un grande seguito di pubblico, a riprova dell’attendibilità della sua visionarietà. Inoltre lei era una donna di sinistra, simpatizzava per il socialismo, supportava l’attività dell’Onu e perorava la causa dei diritti delle donne. Avviò “The Week in Westminster”, il programma dedicato ai diritti politici delle donne, particolarmente rivolto alle parlamentari ed alle engagées con la vita politica. dei partiti. Organizzò la prima trasmissione in diretta di un dibattito politico con tre leader dei principali partiti politici britannici. Per quanto lei tentasse di dissimulare i suoi interessi di sinistra, invitasse personaggi politici ed intellettuali di orientamento vario ai suoi programmi anche culturali, la sua impostazione risultò invisa a Reith, il suo mentore iniziale alla Bbc, preoccupato di non dispiacere il pubblico radiofonico più orientato a destra. E le tese una trappola, voleva sminuirla.

Nel 1930 il casus belli avvenne con la censura della partecipazione di H. Nicholson, simpatizzante del partito laburista  e sostenitore dello sciopero dei minatori gallesi, invitato da Hilda Matheson e da Reith censurato. Ma a quest’ultimo non bastò, voleva sfiancarla e lo fece promovendo Siepmann. Costui era stato assistente della programmazione “educativa” delle persone adulte, gerarchicamente un sottoposto di Hilda Matheson. Reith lo promosse direttore, unificò la sua direzione con quella dei “talks”, fino ad allora gestita da Hilda Matheson, assorbendo di fatto le due direzioni nel 1931. Lei perse totalmente la sua autonomia professionale. Inoltre fu il “capro espiatorio” usato spregiudicatamente da Reith per ammansire le critiche pretestuose di un certo schieramento della Bbc a sinistra, che gli giungevano dalla classe politica nonché da una certa stampa in conseguenza del nuovo orientamento conservatore del governo insediatosi nel 1931. Lei non era affatto avvezza ai compromessi, né tantomeno ad agire rivalità con la spinta di motivazioni carrieristiche, pertanto rassegnò le dimissioni diventate esecutive nel 1932.  Quale segno di solidarietà i suoi collaboratori di dipartimento a loro volta presentarono le proprie, ma lei li persuase altrimenti. Il suo successore, Siepmann, fu similmente censurato per essere troppo radicale, ma con diplomazia, senza costrizioni né rotture, infatti  nel 1935 gli fu assegnato il ruolo di direttore delle relazioni regionali,  il che suggerisce che le difficoltà di Hilda Matheson e le critiche mosse contro di lei erano dovute al suo essere donna. La soccorse Lady Nancy Astor, che le offrì l’incarico di critica radiofonica presso “The Observer”,  all’epoca di proprietà della sua famiglia. L’anno successivo HAL Fisher, di cui era stata segretaria,  al New College di Oxford ed intanto divenuto ministro dell’istruzione, le commissionò la scrittura di “Broadcasting”, un libro circa l’avvento della tecnologia radiofonica nel mondo dell’informazione.  Poco dopo la pubblicazione del libro fu assunta come segretaria da M.  Hailey per “The African Survey”. Si trattava di un progetto avanzato da Lord Lothian del Royal Institute of International Affairs e da J. Oldham, segretario del Consiglio Missionario Internazionale, finanziato dal Carnegie Trust, il cui obiettivo era la stesura di una ricerca attinente  il colonialismo britannico in Africa ed il coinvolgimento della popolazione locale ad una politica interrazziale. Il ruolo di Hilda Matheson si sviluppò come manager esecutivo di tale progetto, avviò contatti con antropologi e studiosi mirati alla collaborazione di tale ricerca. Nel 1938 il lavoro fu ultimato e valse a lei il riconoscimento di Ufficiale dell’Ordine più Eccellente dell’Impero Britannico, la più importante onorificienza conferita alle personalità, che si sono distinte nel mondo delle arti, della cultura ed a favore dell’impegno civico-sociale.

Scomparso Haley nel 1939 fu incaricata della direzione del “Joint Broadcasting Committee”, un’impresa finanziata dal governo britannico istituita nel 1939. L’attività riguardava il contrasto della propaganda tedesca con un’opera di contro-informazione. La finalità di questo “Committee” era la diffusione dell’opinione britannica avversa al nazismo tramite le stazioni radiofoniche straniere, situate presso i paesi neutrali dell’Europa e dell’America Latina, usando il tedesco e l’italiano. Avviò una collaborazione editoriale con Wellesley per la pubblicazione di “Britain in Pictures”, riportante proprio un réportage scritto della controinformazione britannica alla propaganda nazista. Un’opera immane, di cui si preoccupò anche per un’edizione oltre Oceano, cercando l’aiuto di Lady Nancy Astor. Ma purtroppo per lei non ne vide la luce, scomparve presso la casa di cura di Kettlewell Hill a Horsell, nel Surrey nel 1940.

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